Gianluca Badiani
Gianluca Badiani si diploma nel 2001 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze dove frequenta il corso di Pittura dei prof. Umberto A. Borella e la prof. Giovanna Fezzi, con i quali sperimenta svariati ambiti espressivi, dalla grafica cartacea alla pittura, alla progettazione di installazioni, all’allestimento di spazi espositivi. Partecipa a diverse mostre collettive di pittura e grafica in Italia e in Austria, collabora a svariati progetti di allestimenti collettivi in ambito accademico. Successivamente, nel 2018, all’interno del percorso IFTS “TASK – I Mestieri Dell’Arte” a cura della Fondazione Teatro Metastasio, Associazione Teatrale Pistoiese e Teatro Studio Krypton, collabora in qualità di stagista per svariati spettacoli fra cui “Buono come il Lupo”, prodotto da Giallomare Minimal Teatro con la regia di Giovanni Guerrieri della compagnia “I Sacchi di Sabbia” e la collaborazione di Renzo Boldrini, contribuisce alla performance “Books Wide Shut” di Riccardo Goretti e Pasquale Scalzi con la realizzazione di maschere di scena e una videoinstallazione, partecipa all’allestimento dello spettacolo “Il mio volto ha un nome” di Sara Nesti con i richiedenti asilo di Coop 22 e Opera Santa Rita Onlus, collabora alla realizzazione di elementi scenotecnici per l’opera di Teatro Architettura “Dal Monte Una Luce Aurorale”, con la regia di Giancarlo Cauteruccio e con il coordinamento dello scenografo Daniele Spisa. Nel 2018 partecipa al laboratorio “Varianti sul libro POP UP – per un teatro di figura finalmente adulto”, condotto dalla compagnia I Sacchi Di Sabbia a cura del Teatro delle Briciole nel contesto della fondazione STAFF, la Scuola di Teatro sulle Arti delle Forme e delle Figure, in cui ha l’occasione di sperimentare la commistione fra arti performative e la costruzione di oggetti scenici cartacei. Nel 2019 collabora con la coreografa Sara Nesti alla scrittura e alla messa in scena dello spettacolo di teatro ragazzi della compagnia rAn Network, “Chanson Di Love” (produzione The Loom – Movement Factory, 2019), occupandosi, oltre alla scenografia e all’allestimento scenico, anche della drammaturgia musicale. Dal 2020 ha messo nuovamente al centro della propria ricerca artistica il medium pittorico.