PAOLO FAVARO

9 - 30 marzo 2019

È un’irrompere di energia quello che trapela subito dalle opere di Paolo Favaro. In questa danza sfrenata di colori che si inseguono sotto un cielo che non è mai uguale, con un’immediatezza espressiva che nasconde grande profondità, l’artista gioca con lo spettatore in un ritmo incalzante, dove lo sguardo è costantemente rapito in un vortice di esuberante dinamicità.
Le regole geometriche sono capovolte, le linee spezzate, in un’esigenza artistica che, dal dipinto alla scultura, risolvono lo spazio nella scomposizione.
È un inno al colore, che diventa mezzo e fine stesso di questa espressività, ed insieme un invito a cogliere la grande sensibilità che si nasconde dietro un utilizzo così libero e spregiudicato di tonalità e volumi, intrecciati in una dialettica di ineccepibile qualità estetica.
Nessun limite e nessuna etichetta per l’opera di questo artista, solo una gestualità pittorica che sprigiona illimitata fantasia, in mille nuove combinazioni possibili.
In quest’urgenza creativa la superficie pittorica vibra, è un guizzo che genera vertigine, quasi una favola, una magia, in cui finito ed infinito, spazio e tempo non esistono più.

Francesca Gualandi

È un’irrompere di energia quello che trapela subito dalle opere di Paolo Favaro. In questa danza sfrenata di colori che si inseguono sotto un cielo che non è mai uguale, con un’immediatezza espressiva che nasconde grande profondità, l’artista gioca con lo spettatore in un ritmo incalzante, dove lo sguardo è costantemente rapito in un vortice di esuberante dinamicità.
Le regole geometriche sono capovolte, le linee spezzate, in un’esigenza artistica che, dal dipinto alla scultura, risolvono lo spazio nella scomposizione.
È un inno al colore, che diventa mezzo e fine stesso di questa espressività, ed insieme un invito a cogliere la grande sensibilità che si nasconde dietro un utilizzo così libero e spregiudicato di tonalità e volumi, intrecciati in una dialettica di ineccepibile qualità estetica.
Nessun limite e nessuna etichetta per l’opera di questo artista, solo una gestualità pittorica che sprigiona illimitata fantasia, in mille nuove combinazioni possibili.
In quest’urgenza creativa la superficie pittorica vibra, è un guizzo che genera vertigine, quasi una favola, una magia, in cui finito ed infinito, spazio e tempo non esistono più.

Francesca Gualandi

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